scienze
Ferdinandea, l’isola di tutti e di nessuno.
Il 28 giugno 1831, mentre navigava a sud della Sicilia, il capitano Swimburne, al comando del bastimento inglese Rapid, avvertì un forte boato. Il mare era calmo e non c'erano nuvole temporalesche all'orizzonte. Lo stesso fragore fu udito fino a Palermo. Ma sulla terraferma tremarono anche le case. Il giorno dopo, alle tre e quarantacinque del pomeriggio, si verificò un'altra potente scossa di terremoto.
El Ajadrecista. Il giocatore di scacchi meccanico di Leonardo Torres Y Quevedo
La macchina di Torres era un dispositivo straordinario: un agglomerato di cavi, interruttori, relè e meccanismi tra i quali compariva una scacchiera. Eppure le sue capacità scacchistiche erano decisamente limitate. A dirla tutta, non sapeva nemmeno giocare un'intera partita.
Hans l’intelligente, il cavallo che sapeva contare
Il 7 luglio 1904, il quotidiano tedesco Weltspiegel pubblicò un articolo in cui celebrava le sbalorditive abilità di un cavallo di nome Hans. A Berlino arrivarono scienziati da tutta Europa e la maggior parte di loro si disse commossa dalle straordinarie facoltà intellettive dell'animale. Tuttavia, non mancava chi aveva qualche perplessità.
La macchia mongolica
Il 90% dei Mongoli, dei Polinesiani, degli Asiatici Orientali, dei Nativi Americani, e degli Africani Orientali nasce con una macchia bluastra sulla pelle, in regione sacrale, tra la schiena e i glutei. La voglia, dai bordi ondulati e di forma irregolare, scompare spontaneamente tra i tre e i cinque anni di età. Si tratta della cosiddetta Macchia Mongolica.
Gilbert U-238. Quando l’atomica si sperimentava in casa.
Il Gilbert U-238 Atomic Energy Lab è rimasto in vendita soltanto un anno, prima di essere ritirato dal commercio, e non sappiamo quali conseguenze abbia avuto su chi lo ha posseduto. Nel 2006 il radar magazine, una rivista di intrattenimento americana, lo ha inserito a pieno titolo nell’elenco dei 10 giochi più pericolosi della storia.